Una definzione di Informazione: il mistero dello O 


Il concetto di modernità, sebbene spesso associato a una dimensione temporale definita, è estremamente sfaccettato e dipende dall'interpretazione di diverse scuole di pensiero. Alcuni fanno risalire l'inizio della modernità alla Scoperta dell'America nel 1492, mentre altri la collocano alla Rivoluzione Francese del 1789. Altri ancora estendono il concetto ulteriormente.

In aggiunta alla sua connotazione cronologica, la modernità può anche essere considerata un aggettivo positivo, particolarmente diffuso dalla seconda metà del XIX secolo e soprattutto in Francia. È interessante notare che questo connotato positivo è stato adottato dall'architettura a partire dagli anni '20 del XX secolo.

Secondo un approccio proposto da alcuni studiosi, la modernità è un atteggiamento che si pone di fronte alle crisi trasformandole in valori e tentando di creare un'estetica di rinnovamento per la società. In sintesi, si potrebbe esprimere come: crisi -> risposta in chiave moderna -> sviluppo di un'estetica e di un "linguaggio" che riflettono questa risposta.

Tale logica non può essere dimostrata in modo matematico o empirico, ma può suggerire idee stimolanti e innescare processi di pensiero.

Storicamente, durante la Seconda Guerra Mondiale, lo sviluppo del calcolatore rappresentava una risposta moderna a una crisi di portata globale. Nell'ambito architettonico, osservando Firenze nel XV secolo, l'introduzione degli studi prospettici di Filippo Brunelleschi costituì un'invenzione rivoluzionaria che influenzò profondamente l'arte e l'architettura del tempo.

Brunelleschi, adottando un atteggiamento moderno, utilizzò strumenti antichi in modo innovativo, creando un'estetica di cambiamento. Questo approccio innovativo si manifesterà anche nell'uso dell'arco a tutto sesto, nella ricerca della proporzione aurea e nella disposizione degli elementi architettonici.

Saltando nel XVII secolo, l'opera di Francesco Borromini si distingue per il suo approccio plastico ed elastico alla composizione architettonica, mentre Caravaggio rivoluzionò la rappresentazione pittorica con l'introduzione del focus.

L'avvento del mondo industriale portò con sé una nuova estetica, in contrasto con le precedenti forme artistiche. Nella contemporaneità, opere come il Guggenheim di Bilbao incarnano un ponte tra il passato industriale e l'era dell'informatica, riflettendo la continua evoluzione dell'architettura e del pensiero progettuale.

In ogni epoca, le crisi e le sfide specifiche determinano nuovi modelli di pensiero e approcci creativi. Nell'era dell'informatica, ad esempio, architetti come Ben Van Berkel, Rem Koolhaas, Daniel Libeskind e progetti come quelli del Rural Studio negli Stati Uniti si pongono nuove domande e sviluppano soluzioni innovative che rispecchiano le esigenze e le possibilità della contemporaneità.













Immaginiamo di tracciare un punto su un foglio di carta: apparentemente un atto banale. Tuttavia, ciò che non possiamo apprezzare è il potenziale significato di quel punto. Secondo gli assiomi euclidei, il punto è considerato adimensionale, carente di dimensioni misurabili. Tuttavia, nonostante questa mancanza di misura, il punto non è inerte: ha influenzato il foglio, alterando la sua condizione iniziale. Così facendo, quel punto stesso è diventato un dato, incarnando il concetto di "Dato" come il più piccolo elemento di modifica di una situazione.

Ora, immaginiamo di disegnare una figura circolare sullo stesso foglio. Ci troviamo di fronte a una sfida: come distinguere tra una lettera "O", un ovale, un cerchio e persino lo zero? La distinzione tra queste diverse manifestazioni circolari richiede l'applicazione di specifiche convenzioni, unificando così il concetto di "Informazione" come l'applicazione di una convenzione a un dato. Questo concetto ci porta al cuore dell'informatica: il computer è in grado di tradurre istantaneamente dati in informazioni, poiché è programmato con le convenzioni necessarie.

Nel mondo dell'informatica, non esistono dati isolati, ma solo informazioni. Questa trasformazione continua e dinamica di dati in informazioni è un processo in costante evoluzione, un'emanazione del concetto di "Informare" come dare forma, che preferiamo chiamare "Modellare". La modellazione dell'informazione si concretizza nella creazione di modelli.

Le mappe rappresentano un'emanazione tangibile di informazioni. Attraverso un processo di selezione e codifica, le mappe forniscono informazioni conformi alle loro specifiche convenzioni. Spesso, per rendere queste informazioni accessibili a tutti, si ricorre a astrazioni e schematizzazioni, codificando un linguaggio schematico che sintetizzi e rende comprensibili le informazioni.

Un esempio eloquente di questo concetto è la mappa della metropolitana di Londra. Nei primi anni del '900, la complessità delle informazioni relative alla metropolitana rendeva difficile la fruizione di tale infrastruttura. Harry Beck, attraverso un processo di astrazione e semplificazione, ha rivoluzionato la mappa, trasformandola in un modello "per linee" astratte, basato sulla distanza tra le stazioni anziché sulla geografia reale della città.