La nascita del modello Bezier

Alla fine degli anni 50 e nella prima parte dei 60 gli ingegnerei della Reanult iniziarono a lavorare sulla matematicizzazione delle curve. Nel 1966 si pubblica in Francia la ricerca con i risultati degli studi della Renault e pochi anni dopo arrivano i computatori, essenziali per velocizzare, rendere utilizzabili e quindi pratici gli studi sulla paramentrizzazione.

Tutti quindi iniziarono a sviluppare i propri software di design. Renault sviluppa “Unisurf”; Dessault, azienda di design di aerei, sviluppa CATIA; in America la Boeing lavora e migliora i concetti arrivando a creare il concetto di NURBS.

Curve di Bezier, è un modo di descrivere matematicamente le curve.

Tutti questi sono dei software che nascono per la modellazione navale, solo dopo architettonica.

Perché il mondo dei layer è intimamente legato al mondo dei vettori? Perché entrambi sono delle entità nominabili e gestibili.

La stratificazione ci riguarda perché a Roma abbiamo moltissimi layer in cui abitiamo. Santa Pudenziana; San Clemente (molto stratificata, addirittura visibile in sezione)

Perché la stratificazione a Roma porta dai 5 ai 7 metri di dislivello rispetto alla quota odierna?

Perché all’epoca si usavano i vecchi edifici come base d’appoggio per i nuovi edifici. Demolire un edificio come facciamo oggi, era un lavoro enorme. Quindi si ottimizzavano le forze umane e animali, i tempi e i costi, demolendo il grosso dell’edificio e appoggiandosi sul grosso strato di rovine.

Lavorare per layer è come scrivere un romanzo.

Livello 1. Interpretativo Critico

Il passaggio da paesaggio mentale a paesaggio come rappresentazione di una realtà è critico. Esempio Paul Klee

Mimmo Rotella. Egli lavora sui manifesti del cinema, stratificati uno sull’alto. Lei lavora per sottrazione. Tramite degli strappi. (Esempio a Roma è l’opera di Kentridge  sul Lungotevere)

Roshenberg, considerato l’iniziatore della Pop Art intorno al 66 inizia a laaovrare attraverso il lyer per addizione. Installazione a Tokio del 67 di un’opera di layer in cui si può muovere attraverso i vari layer. Visionario e molto attuale.

Oggi noi lavoriamo in continuazione e intuitivamente con i layer. SISTEMA GIS

Sono strumenti generativi che cambiano il nostro modo di pensare e fare architettura.

Esempi per il parco della Villette 1982

Vincitore, progetto di Tschumi (poi OMA e Eisenmann)

Tschumi lavora da subito per layer. In primis le linee e i percorsi; un layer di punti coerente con se stesso ma non coerente con gli alti layer (cosa giusta se si vuole fare) questi punti detti di “follie” corrisponde a dei padiglioni esperenziali. Degli eventi da scoprire camminando.

Layer più basso è delle superfici.

OMA lavora in modo diverso ma concettualmente simile. Fa incastrare layer diversi che se cooperare o etrare in conflitto si devono unire.

Le linee, dei “confetti”, gli accessi, le installazioni – tutti i layers.

Peter  Eisenmann lavora in modo più o meno simile, di nuovo. Lavora con le spezzate, con la ripetizione di entità architettoniche. Collabora con Jaque Derridà (filosofo francese padre del decostruttivismo filosofico).

Peter Eisenmann

Gli oggetti bottiglia, rifrimento all’architettura di Giorgio Morandi. In che modo il layer interviene diversamente dallo zooning a creare la mixité funzionale? Perché intreccio e interdipendenza. Il layer ci permette di gestire la complessità uscendo dall’ottica della separazione entrando nell’ottica dell’interdipendenza.

I rapporti con l’Arte. Notes on conceptual architecture. Tentativo di trasporre arte visuale in architettura. GENIALITA’!

Eisenman è uno dei definiti New York Five

Architettura espressiva, sperimentativa e forse anche autoreferenziale o fine a se stesso.

Domus lightning fields opera di DeMaria

Operazioni in arte e in architettura di Lorenzo degli Espositi

Eisenmann negli anni 70 sperimenta porpio sul tema della casa delle houses con il tema dell’intersezione, dell’intreccio di vettori, di piani e di volumi. È un linguaggio spesso esclusivamente sperimentale ma fortemente pionieristico.

Il Palinsesto

Dalla pergamena, preziosa e scarsa in antichità sulla quale si riscriveva avendo grattato (mai perfettamtne) sulle vecchia scritte nokn più utili.

Anche nell’arte sacra, sul tema dell’affresco bizantino.

Il tema del layer è palese e forte.

Eisenmann n fa un vero e proprio stumento di progetto. Nel progetto di venezia Cannareggio ma poi anche nel progetto per il Parc de la Villette.

Eisenmann ricerca le tracce passate in documetni storici ( a volte le inventa per giustificarle). L’idea della traccia preesistente come mecanismo generatore del progetto. In italia è estremamente valido come tema.

A berlino, realizza le Residenze Iba (vicino Potzdamer Platz).

I vuoti urbani a seguito della guerra, vengono ricostruiti con due orditure. Qeulla storica e l’esistente e un’altra che viene ruotata.

I corpi generati sono come una sovrapposizione di volumi impostati su due livelli e orditure. Si formano spigoli strani di strutture come in conflitto tra loro. In pianta è molto più leggibile perché il palinsesto è uno strumento tutto legato alle giaciture.

Lo swinging

Dinamismo di un cane al guinzaglio – Giacomo Balla

Lo sfocamento per simulare il movimento per balla, viene tradotto da Eisenman con una sorta di vibrazione, di sobbalzamento e ondulazione nelle 3 dimensioni, ne cattura dei fermoimmagine e li sovrappone tra loro. Mondi diversi e tutti possibili che si fondono tra loro, creando una serie di spazi anche molto molto complessi. Questo è lo sfocamento e lo swinging per Eisenman